FAUSTINO 1

FAUSTINO 1

Una… tante storie – 3 Inizio

Di Maria Rabozzi

Sono uscito dal microscopico ovetto deposto dalla mia mamma, in un caldissimo giorno di metà agosto. 
Non sono libero in natura, ma non importa, perché sento sotto di me, nero bruchino quasi invisibile, il tenero e profumato fiore di finocchietto selvatico, la mia pianta nutrice.

Il fiore è mantenuto fresco grazie all’acqua contenuta in una bottiglietta. Per non farmi correre il rischio di caderci dentro, l’apertura è ben coperta. Qualcuno mi ha voluto bene fin dall’inizio!

In un caldissimo giorno d’estate è iniziata la mia avventura.

Tutto quello che deve fare un bruco è crescere, crescere, crescere e preparare nel migliore dei modi la straordinaria e incredibile metamorfosi che trasformerà un esserino strisciante in una meravigliosa creatura leggera e colorata, un leggerissimo fiore alato.

Passa qualche giorno, la mia crescita continua e sto abbastanza bene, perché trovo il cibo sempre fresco. Dopo la seconda muta sono più visibile, anche perché acquisto un po’ di colore, con tante belle macchioline arancioni e una macchia bianca.

Ora che mi si nota di più, se fossi in natura, ci sarebbe il pericolo di diventare un piccolo, saporito spuntino per qualche predatore; qui invece procede tutto tranquillamente.

Certo, dopo un po’ ho cominciato a stancarmi di stare sempre sui fiori di finocchietto e sono sceso lungo la bottiglietta per esplorare lo spazio intorno.

Non posso uscire, sono in una scatola di plastica trasparente chiusa con una zanzariera molto fitta, fissata da un elastico.

Dopo la terza muta, una doppia sorpresa: il mio vestitino è molto più colorato e c’è pure un trasloco: basta bottiglietta, mi ritrovo in una box molto comoda e, soprattutto, sempre profumata di foglie e fiori della mia amata pianta nutrice.

Dopo ogni muta, mi mangio anche la pelle che mi sono lasciata dietro, non spreco nulla… e poi il mio vecchio vestitino contiene preziose sostanze che mi aiutano a crescere bene.

L’estate sta per finire, l’aria è più fresca e umida; non ce la farò a completare la mia trasformazione per quest’anno, ma continuo a mangiare e tanto… 

Un’altra muta e mi ritrovo addosso una pelle ancor più colorata ed elegante.

Sono bello o no? Bellissimo e… permaloso… se mi dai fastidio, butto fuori un cornino biforcuto di color arancione e spargo nell’aria un odore molto sgradevole: è la mia unica difesa contro i predatori.

Ormai siamo quasi al traguardo della mia vita da bruco, con l’ultima muta. Sono al top dell’eleganza: verde chiaro con elegantissime macchioline nere e arancioni.

Mangio ancora di più perché tra pochi giorni giungerà il momento di salutare il cibo… basta masticare a più non posso, basta strisciare di qua e di là, basta cambiarsi d’abito ogni volta che la mia pelle diventa troppo stretta…   

Ecco, il momento è giunto: mi fermo ed espello del liquido verdastro, non voglio più niente dentro di me che mi ricordi il bruco!

Tutto bene, finora… adesso devo cercare un buon posto per impuparmi. Comincia la corsa: trovo tanti rametti fissati in verticale, in una grossa scatola di cartone e una mano misteriosa m’invita a salire ora su uno, ora su un altro, ma nessuno sembra fare al caso mio.

Corro, corro, corro come un matto, la mano misteriosa non mi segue più, faccio tutto da solo, trovo un rametto bello ruvido che mi ispira. Lo perlustro per bene, poi mi blocco e aspetto.

E adesso viene il bello: devo costruirmi una cinturina di seta che mi permetta di fissarmi saldamente al mio sostegno. La cinturina, un filo sottile e trasparente, deve resistere alle intemperie, anche se in questo posticino protetto in cui sono cresciuto non mi servirà per questo.

La cinturina mi occorrerà per la costruzione della crisalide, perché compirò tanti di quei movimenti per farla saltar fuori da me stesso che devo per forza avere due appoggi: uno è il filo di seta appunto e l’altro è un cuscinetto, anch’esso di seta, proprio sotto il mio sederino, quello da cui uscivano, quando mangiavo a più non posso, un sacco di… palline scure…

È mattina presto, la mia fatica è stata ricompensata, la cinturina ha tenuto e ora sono una crisalide, una strana scultura di color verde che poi diventerà sempre più scura.

Segue…

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